I racconti della Luna 2: Cailàin

Cailàin



Come era stato per il primo racconto, anche questo è nato da una semplice frase, la cui strana bellezza portava con sé il ricordo del mare:


"Scivolava in grani, la sabbia ferita dalle onde. Il mare senza fine la divorava un poco alla volta, ogni giorno, e nulla ne sarebbe rimasto."

E così stesi la prima versione del secondo Racconto della Luna: "Sheala, la Cacciatrice".


Il martirio di questa seconda storia è stato, se possibile, ancora peggiore di quello di Haìko: alla fine, ho scritto tre diversi racconti completi . Inoltre, la terza stesura ha un titolo differente: "Cailàin". Il motivo è che, come per Haìko, questo nome ha un chiaro significato nella lingua d'origine della fanciulla. In questo caso, il gaelico.

Al contrario di Haìko, però, ritengo che il migliore dei tre sia, appunto, il terzo. I motivi sono semplici:

  • Il primo racconto è sin troppo criptico, per cui non si capisce cosa sia effettivamente accaduto.
  • Il secondo racconto è forse il più bello per stile: è diretto e colloquiale, poiché il narratore e anch'egli un personaggio e dunque il gergo è colloquiale, le frasi dirette. Nonostante ciò, e sebbene sia il più scorrevole dei tre, il senso rimane comunque criptico, e il racconto risulta lacunoso. Vale comunque la pena di leggerlo.

In sintesi, e per una corretta interpretazione, tale è la sinossi di Cailàin:

"Una ragazza malata d'accidia è fonte di grande sciagura per il villaggio, perciò l'anziana la manda a sua insaputa dal Grande Serpente affinché egli la divori. La bestia, invece, cerca di salvare la ragazza mostrandole l'inganno di cui lei è vittima: la vita che vive non è reale".

Da qui, la prima frase del racconto definitivo:


"Nel villaggio sulla scogliera viveva una ragazza triste. Aveva confuso se stessa col proprio riflesso, e perciò cercava oltre lo specchio quel che da tempo aveva perduto." 


Dunque, vi presento i tre racconti su Cailàin:
1) Sheala - La Cacciatrice
2) Sheala - Nè al mare, né al cielo
3) Cailàin - L'altro lato dello specchio


Un consiglio, è di leggere il secondo racconto dopo aver letto il terzo: in questo modo potrete goderlo a pieno, e comprendere tutti i riferimenti criptici che ne costituiscono il pregio, e il peggiore difetto.

Se avete voglia, ditemi quale vi è piaciuto, quale non avete sopportato, e le vostre motivazioni: la voce dei lettori è per uno scrittore il bene più prezioso.



Giacomo Soraperra

Commenti

Post più popolari